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RISTRUTTURARE CASA ALL INCLUSIVE: la SCALA, solo per salire e scendere?

28/11/2022

Numerosi sono i tentativi di offuscamento all’interno delle nostre case delle scale. Elemento spesso ignorato, relegato in spazi angusti come fosse un corpo estraneo, una malattia da debellare.

Questo limite è dovuto ad una lettura di tipo funzional-tipologica (scala dritta, ad L, ad U, diagonale, a chiocciola, elicoidale, curva, tortile, etc…) della scala, e non ad una lettura semantica (basamento, soglia, labirinto, barriera, ponte, dimora e piazza).

Basti pensare alle scale dei pittori, od a quelle fatte da architetti e reinterpretate da registi, fotografi, scrittori

Ma quale può essere il fascino di una figura tanto ripetitiva, caratterizzata dall’alternanza insistente e ossessiva di piani orizzontali e verticali?

La scala ha la capacità di tradurre in forma non solo la necessità pratica di collegare luoghi posti a differenti quote, ma attribuisce una fisicità in grado di generare altri modi di essere dello spazio, coinvolgendoci sensorialmente.

Essa è sempre stata una metafora allusiva in cui, accanto al movimento fisico del salire, era associata un’ascesa spirituale.

Salire verso un tempio rappresentava nell’antichità un’ascesa spirituale, il sublime tentativo di costruire un legame tra dio e l’uomo.

Tu proverai sì come sa di sale Lo pane altrui, e come è duro calle Lo scendere e ’l salir per l’altrui scale”(DANTE, Paradiso-Canto XVII).

Pensando all’etimologia della scala, dal latino “scanděre”, salire, soprattutto per la cultura occidentale, è evidente una predilezione per il momento ascendente.

Ma l’evoluzione stilistica della scala dipende dalla diversa interpretazione del movimento ascensionale. Ad esempio, nella cultura barocca, la dismisura tra appoggio (pedata) e rialzo (alzata), annulla l’impressione del salire, facendo pensare ad una forza che trascina in basso. Effetto del “salire con gravità”.

La scala è, al pari del muro, del pilastro, dei rivestimenti, degli impianti, della porta, della finestra, dei colori, della luce, etc… uno dei principali strumenti lessicali con cui di costruisce la grammatica compositiva della casa

La scala è musicalità ritmica dei passi che la animano:

I passi sulla scala sono di vite diverse: passi agili, giovani, svelti, volanti, correnti; passi leggeri, fruscianti; passi modesti, passi timidi, passi importanti; passi stanchi, pesanti, vecchi, faticosi, lenti, strisciati; passi duri, fatali, paurosi, spaventosi che ti fan battere il cuore: passi amorosi, passi pensierosi, passi assassini, passi terribili e minacciosi, passi fuggitivi

(G. PONTI)

Nella psicanalisi viene individuata nella scala una metafora sessuale:

”(…)si arriva in cima con una serie di movimenti ritmici e col respiro sempre più corto; indi, con pochi balzi rapidi si è di nuovo dabbasso: sicché lo schema della copulazione si trova riprodotto nel salire le scale”

(S. FREUD)

Ecco perché negli interventi ove presente, consideriamo la scala un archetipo sempre inedito, un’invariante che si rinnova continuamente, una forma dinamica nella quale si concretizza il rapporto tra composizione (creazione artistica) e funzione (mettere in relazione due livelli) per il pratico uso e consumo quotidiano.

Le scale che si vedono nelle presenti foto sono paradigmatiche non solo in aderenza alla tipologia di riferimento, ma mostrano come un particolare forma e funzione completano lo spazio.

Risalire (…) è sempre un atto rivoluzionario: significa rifiutare (…) certe forme, al fine di creare, riflettendo sulla funzione originaria, forme rinnovate, vitali, vive

(A. Behne)

Ristrutturare Casa Chiavi in Mano Senza Pensieri All Inclusive

cristina ruggieri lavorgna & gianfranco scatigna architetti

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