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RISTRUTTURARE CASA: GIOCARE con la SPAZIALITA’

07/07/2023

Ti proponiamo un GIOCO.

Le nostre case, fatto salvo poche eccezioni tipo la Silver Factory di Andy Warhol (ambiente unico e indiviso adottato come luogo di lavoro e di vita, sinonimo di libertà e trasgressione, affermatosi con il rifiuto delle regole comuni e l’irrequietezza comportamentale della Beat Generation), sono divise in stanze che, lette con occhio geometrico, sono riconducibili a solidi.

Tutti i solidi sono caratterizzati da tre parametri: Lunghezza, Larghezza e Altezza.

Questi tre parametri, combinati tra loro a coppie di due, determinano una Superficie

Questi tre parametri, combinati tra loro insieme, determinano un Volume.

Le stanze che compongono una casa sono geometricamente (geometria della forma e non delle dimensioni) dei solidi, dei volumi.

Immagina di trovarti davanti a due stanze accostate e parallele, a forma di cubo: astratte, chiuse, senza qualità di superficie, senza spessore, senza colore. La luce di cui non vedi la fonte, lascia alcune facce illuminate ed alcune in penombra. Un’immagine surreale.

Ora con la mano muovi i due cubi. Mantenendo il parallelismo, vai a distanziarli. Ora puoi passare fra i due. Ti accorgi di percepire le stesse forme di prima, in modo diverso.

Sempre con la mano, fai ruotare uno dei due cubi. Avrai una sensazione spaziale ancora diversa: fortemente dinamica.

Ora entra frontalmente nel primo cubo: davanti a te, solo una figura geometrica statica. Pareti uguali e quadrate, angoli uguali e retti, facce uguali ed immateriali. Spazio immateriale, dove non c’è calore, colore, articolazione plastica, grana. Tutto è troppo uguale, troppo fermo, immobile, morto, determinando in te la sensazione di fuggire da questa mancanza di dialettica, di contrasti, di asimmetrie, di dinamicità.

Esci dal primo cubo ed entra nel secondo, dall’angolo questa volta: le dimensioni del secondo cubo sono le stesse del primo, ma la direzione nella quale ti muovi e lo percepisci sono quella diagonale. Avrai una sensazione di spazialità differente, molto meno statica ed indifferente rispetto a prima, più dinamica ed esaltante. Rimane però la mancanza di colore, con la conseguenza di uno spazio opaco, sordo, poco percepibile.

Improvvisamente le pareti si cominciano ad accendere di un colore rosso violento, il soffitto si fa più sordo ancora diventando di un nero intenso, mentre il pavimento si rischiara di un bianco luminoso. L’effetto spaziale cambia ancora, così come cambia l’esaltazione.

Qualche istante ed i colori cambiano ancora: ora le facce del cubo sono tutte diverse. Una diventa viola-rosso, una turchese, una blu scuro, una verde smeraldo, una verde marcio, una grigio chiaro. Al senso di esaltazione subentra quello dell’eleganza composta, mentre l’effetto dinamico ritorna rinvigorito attraverso la distruzione della simmetria, per effetto dello scompenso fra l’intensità e la qualità dei colori.

Dunque, il colore contribuisce alla costruzione dell’effetto spaziale.

Uscendo dal cubo trovi tre cilindri (le stanze cambiano forma), apparentemente dello stesso diametro e della stessa altezza, ugualmente distati tra loro. Ne esce un senso riposante d’armonia che ti impedisce di star fermo e ti spinge ad entrare nelle curve sfuggenti.

Attraversando la triade di cilindri, ti si presentano davanti molti altri cilindri, di vari diametri ed altezze, posti a distanze variabili fra loro: la vista si perde nelle concavità e nelle convessità, attratto da curve e controcurve.

Seppur non è semplice rappresentare col disegno la spazialità di una casa, percepisci come anche la forma contribuisce alla costruzione dell’effetto spaziale.

Sei entrato inizialmente in uno spazio statico (astratto e spiacevole) per poi trasferirti in uno spazio sempre più dinamico (concreto e piacevole).

Concretezza e piacevolezza, forma, colore, effetto dei materiali utilizzati, effetto del sistema di protezioni (dal caldo e dal freddo, dal rumore, dalla pioggia-neve-vento-smog, dal sole, dal furto), effetti del sistema degli impianti, effetto della posizione appropriata del contenuto (luce naturale, luce artificiale, superfici, rivestimenti, arredi, oggetti di design, oggetti d’arte), contribuiscono in maniera determinante a stringere ognuno di noi in una relazione di intimità fisica e spirituale con la nostra casa.

Con questo semplice gioco, che puoi ripetere, sia in ogni singola stanza sia attraverso un’attenta cucitura sintattica in tutta la tua casa, per farti comprendere come l’attenta combinazione di forma, materia, luce e colore, fanno la differenza tra una casa inospitale e triste, da una casa accogliente e gioiosa.

“Nell’invisibile sono nascosti volumi, linee, proporzioni, equilibri, materiali, luci che aspettano solo la bravura dell’architetto per uscire fuori.”

(Fabrizio Caramagna)

Ristrutturare Casa Chiavi in Mano Senza Pensieri All Inclusive

cristina ruggieri lavorgna & gianfranco scatigna architetti

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