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RISTRUTTURARE CASA: il BAGNO come LUOGO di ABBANDONO QUOTIDIANO

16/12/2023

Quando finalmente puoi abbandonare il “lavorismo quotidiano”, il bagno diventa un comodo luogo di solitudine e meditazione.  

Luogo di riflessione e di ozioso piacere, rifugio prediletto che induce al rallentamento, al sogno, alla distanza dalle frenesie e dalle illusioni del mondo moderno.

In bagno puoi fare ciò che ti piace, compreso il non far nulla, nell’inoperosità dell’essere sdraiati nella vasca o seduti in doccia, in un rilassamento esistenziale contro ogni tipo di azione imposta.

Il bagno, in quanto promotore di riservatezza,

aiuta la conoscenza di noi stessi.

Oziando nel bagno, in piena contemplazione dell’universo, nascono alcune domande fondamentali: perché esiste qualcosa? Perché esiste il nulla? Qual è lo scopo della vita?

L’esperienza del bagno, a patto che esso sia sufficientemente comodo e funzionale, può suscitare una profonda riflessione sull’esistenza che ne trascende l’uso quotidiano, fino a chiederci del senso stesso della nostra presenza sulla terra.

Prova a pensarci: quando ti abbandoni in bagno la tua percezione e visione del mondo cambia drasticamente, facendosi finalmente nitida.

Nella vasca, in doccia o sauna, seduti sul wc, davanti allo specchio, sdraiati sul pavimento…trascendiamo dalla realtà sensibile e ci ritroviamo al cospetto della pura saggezza.

Il bagno è la manifestazione terrestre del rilassamento, dell’indugio, dell’ozio.

Non appena il tuo corpo viene sfiorato dall’acqua a temperatura ideale, ecco magicamente svelata l’arbitrarietà del mondo degli obblighi e degli impegni, dimentico delle reali esigenze personali, ovvero il piacere sensuale e spirituale. E poi il desiderio di luoghi lontani, che, come d’incanto, si materializzano sotto i tuoi occhi capaci di godere del tragitto che separa la doccia dall’accappatoio.

Il bagno come mitigatore delle sofferenze diurne.

Immergendoti in vasca o sotto la doccia o in contemplazione sulla tazza, il tuo pensiero spazia in luoghi da sogno, in perenne viaggio verso qualche grande obiettivo, che sia vagheggiare sui social, leggere un libro, consumare l’ultima serie su Netflix, trovare l’illuminazione, ascoltare musica, mirare le stelle.

Il bagno accoglie la tua spossatezza, stanchezza; unico luogo in grado di permetterti di non fare sforzi, capace di sospendere il tempo. Tutto passa temporaneamente in secondo piano e così resti in bagno, ti curi, ti prendi cura di te in ogni modo, trascurando qualunque dovere da cui ci si sente magicamente dispensati.

Che sia una manciata di secondi, qualche minuto o qualche ora, quando entri in bagno tutti i pensieri sgorgano via spontaneamente e la tua testa viene svuotata dalla routine e dalle attività tipiche della giornata.

Qualsiasi cosa ti succeda, qualsiasi cosa si è costretti a fare durante la giornata, nessuno potrà privarti dei tuoi momenti di libertà in bagno, al riparo dalle incombenze primarie ed in cui il tuo spirito emerge.

Progettare una casa significa sottoporre chi vi abita ad una precisa planimetria psichica: organizzare i sentimenti, le emozioni, la forma e i modi dell’esperienza.

E il bagno, che di solito associamo alle funzioni più materiali della nostra vita quotidiana, da quelle di purificazione fisiologica a quelle di purificazione igienica, è una macchina che influenza la nostra anima molto più che il nostro corpo: lo fa consegnando alla tua vita privata e quotidiana la liberazione con l’esecuzione meccanica della funzione per la quale è stato concepito, la pulizia attraverso liquidi e vapori, la cura mediante abluzioni.

“dai nostri genitori abbiamo imparato a calcolare quel che l’ozio ci fa perdere, non quello che ci fa guadagnare.”

(P. Morand)

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