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RISTRUTTURARE CASA: il COLORE

04/12/2023

Secondo i comuni vocabolari il termine COLORE indica

“la sensazione che produce agli occhi la luce”.

Non esistendo quindi in natura in quanto la realtà è acromatica, il colore è una “nostra sensazione celebrale, causata dall’azione congiunta della Luce con le caratteristiche atomiche” di tutto quello che ci circonda

Avendo questo valore espressivo-emozionale in quanto “i corpi non hanno colore”, esso scaturisce da quanto un elemento riflette luce rispetto alla quantità da cui ne viene investito.

Sono 10.000 circa le sfumature di colore che l’essere umano riesce a percepire e a distinguere ed in via teorica è possibile ottenere tutte le gradazioni, attraverso la combinazione (sintesi additiva e sintesi sottrattiva) partendo da tre colori base, i primari.

I primari per sintesi additiva sono il rosso, il verde ed il blu. Addizionandoli a due a due abbiamo rispettivamente il magenta, il giallo e il ciano; dalla addizione dei tre, abbiamo il bianco.

I primari per sintesi sottrattiva sono il giallo, il magenta e il ciano. Sovrapponendoli a due a due abbiamo rispettivamente il rosso, il blu e il verde; dalla sovrapposizione dei tre, abbiamo il nero.

Sono complementari quei colori la cui somma dà il bianco in sintesi additiva e il nero in sintesi sottrattiva.

Bianco e nero non sono colori, in quanto il primo si ottiene da tutti quegli elementi che hanno la capacità di riflettere per intero la luce; il secondo opposto del primo, si manifesta quando la luce viene assorbita per intero, sino a non aver colore.

I vari studi sull’accostamento dei colori complementari hanno portato tra Otto e Novecento, all’elaborazione di uno strumento, il CERCHIO CROMATICO: un disegno circolare in cui i colori sono organizzati e segmentati secondo la loro tonalità. Esistono diverse versioni del cerchio, da quella primordiale con il trattato di Ottica di I. Newton del 1704, a quella per sintesi sottrattiva di M. Harris del 1766, a quella per lo studio delle tinte degli insetti di I. Schifferműller del 1775, a quella sulla Teoria dei Colori di J.W. Goethe del 1810, a quella per il laboratorio di tessitura Gobelins di M.E. Chevreul del 1839, alla più celebre dall’Arte del Colore di J. Itten del 1961.

Cerchio Cromatico di I Newton (1704)

Cerchio Cromatico di J W Goethe (1810)

Cerchio Cromatico di M.E. Chevreul (1839)

Quest’ultimo è composto da un triangolo centrale suddiviso nei tre colori fondamentali giallo, blu e rosso (colori primari); nelle fasce confinanti sono presenti i colori derivati: arancione, viola e verde (colori secondari). L’esagono che si viene a formare è circoscritto in un cerchio delle diverse sfumature e gradazioni di questi colori: i 12 colori rappresentano i colori primari, secondari e terziari.

Cerchio Cromatico di J. Itten (1861)

Dividendo il cerchio in spicchi per i 12 colori, otterremo una figura con aumento della luminosità dall’esterno verso il centro:

l’abbinamento tra i colori che si trovano nello stesso spicchio o in quelli adiacenti genera un effetto armonioso ed equilibrato; i colori che si trovano all’opposto generano un effetto vivace e brioso.

I SISTEMI di CLASSIFICAZIONE del COLORE oggi utilizzati possono essere di 4 tipologie:

  1. VISIONE e PERCEZIONE

Troviamo in questa categoria il Sistema Munsell (i colori vengono definiti per mezzo di 3 coordinate dimensionali: tonalità, luminosità e saturazione) ed il Sistema NCS (ogni stimolo visivo può essere descritto in base al grado di somiglianza con sei colori elementari: bianco, nero, rosso, giallo, verde e blu. Dove termina un colore inizia un altro).

 Sistema Munsell

Sistema NCS

  1. MISURE STRUMENTALI

Il colore può essere misurato per mezzo di strumenti, colorimetri e spettrofotometri; essi “vedono” il colore come l’occhio umano e determinano la sua posizione nello spazio cromatico quantificando i valori di rosso, verde e blu. Tra i sistemi di misura troviamo il Sistema DIN e il Sistema CIE.

  1. PRODUZIONE

Consolidati sistemi produttivi forniscono un linguaggio cromatico per comunicare e controllare il colore: Sistema PANTONE (il colore è definito da un codice arbitrario composto da due campi), Sistema RGB (sistema additivo come somma dei tre colori Red [rosso], Green [verde] e Blue [blu]) e Sistema CMYK (sistema sottrattivo come sovrapposizione dei colori Cyan [ciano], Magenta [magenta], Yellow [giallo] e Key [nero]).

 

Sistema Pantone

Sistema RGB e CMYK

  1. BRAND

Molti brand, in modo autoreferenziale, personalizzano la loro tabella colori. La più popolare è la tabella RAL, acronimo di Reichs-Ausschuß für Lieferbedingungen (Comitato del Reich Tedesco).

Il valore emozionale del colore ha il potere di cambiare completamente la nostra casa nel suo insieme di spazio fisico, di oggetti d’arredo e di luce; oltre ad influenzare il nostro benessere psicofisico.

L’apprezzamento delle sfumature dei vari colori, l’accoppiamento e la scelta di più colori, nelle loro quantità relative da armonizzare non è, riducibile a regole semplici. Potremmo elencarti accoppiamenti e raggruppamenti di colori che comunemente sono ritenuti validi: ma anche questi non sono pochi. Inoltre, ciascun colore provoca effetti psicologici positivi o negativi, determinati non solo dalla quantità e dalla proporzione, ma anche dal contesto e dallo spazio funzionale in cui vengono collocati.

Eccoti degli esempi pratici.

Le pareti bianche fanno sembrare la stanza più ampia e spaziosa.

I Colori Caldi (i colori del fuoco, dal rosso al giallo attraverso l’arancio) accorciano la stanza.

I Colori Freddi (i colori del ghiaccio e dell’acqua, dal blu al verde attraverso il ciano) allungano la stanza.

Le pareti colorate allargano.

Il soffitto più scuro del pavimento abbassa.

Le pareti parallele colorate stringono.

Le pareti colorate con Colori Caldi stesso effetto.

Effetto opposto con Colori Freddi.

Parete di fondo e soffitto colorato, ingrandiscono.

Pareti colorate a metà, con colore più scuro superiore, accorcia.

Pareti e soffitto colorato, compattano.

Solo pareti parallele e soffitto colorato, evidenziano.

Naturalmente ogni casa è diversa: orientamento, luce, uso degli spazi e degli oggetti contenuti, comportamenti, etc…. Policromia, contrasti, utilizzo di gradienti, effetti figura/sfondo, fondali, linee di confine risultano esempi di applicazioni in un progetto cromatico, per raggiungere un equilibrio psicofisiologico che porta benessere.

“Solo a chi lo ama il colore manifesta tutta la sua bellezza e la propria intima essenza. Può essere usato da chiunque ma solo a chi lo adora appassionatamente svela il suo profondissimo mistero”

(Johannes Itten)

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cristina ruggieri lavorgna & gianfranco scatigna architetti

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