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RISTRUTTURARE CASA: TERMOSIFONE o TERMOARREDO?

02/12/2023

Quando si parla di impianto di riscaldamento di casa, fatto salvo che non si è in presenza di un riscaldamento a pannelli, si parla per il controllo della temperatura di Termosifone (indicato anche come radiatore o anche come calorifero) e di Termoarredo.  

Entrambi sono dei terminali dell’impianto di riscaldamento, che cedono calore per convezione naturale (si generano correnti tra zone con diversa temperatura e densità) e irraggiamento (trasferimento del calore per mezzo di onde elettromagnetiche).

Il termoarredo è una variante del termosifone, con una finalità estetica capace di soddisfare esigenze di gusto.

Per fare in modo che il termoarredo soddisfi le esigenze di benessere termico di ogni singolo locale della tua casa, o comunque nelle stanze dove decidi di metterlo sostituendo il termosifone esistente, la sua resa termica (indicata sulla scheda tecnica di prodotto) dovrà essere pari alla potenza termica (espressa in Watt e calcolata dal progettista) necessaria per scaldare quel specifico locale.

Cosa significa?

  • Se il termoarredo  è dimensionato in modo tale che la sua resa termica soddisfi la potenza termica necessaria per “scaldare la stanza”, si parla di termoarredo.
  • Se il termoarredo è dimensionato in modo tale che la sua resa termica non soddisfi la potenza termica necessaria per “scaldare la stanza”, si parla solo di elemento decorativo scaldante.

Termosifone = Termoarredo

quando resa termica soddisfa potenza termica

Termosifone ≠ Termoarredo = Elemento Decorativo Scaldante

quando resa termica non soddisfa potenza termica

Questa risposta va a soddisfare un dubbio che spesso viene avanzato quando si ristruttura casa:

Posso sostituire il termosifone (o anche un fan coil) col termoarredo o devo avere entrambi?

Meglio il termosifone o il termoarredo?

Ma il termoarredo scalda?

Quindi la scelta, partendo dal presupposto che il termoarredo “scalda”, che il termoarredo può sostituire il termosifone, che termosifone e termoarredo sono da considerarsi il medesimo prodotto quando la loro resa termica soddisfa la potenza termica necessaria per “scaldare la casa”, è solo di tipo estetico.

I termoarredi possono essere classificati in base:

  • Al MATERIALE
  • Alla FORMA
  • Al FUNZIONAMENTO

MATERIALE

I termosifoni, secondo il materiale di fabbricazione possono essere in ghisa (elevata inerzia termica: bassa velocità con cui il radiatore cambia la temperatura della stanza), in acciaio (media inerzia termica) e in alluminio (bassa inerzia termica: alta velocità con cui il radiatore cambia la temperatura della stanza).

Il maggior contenuto di acqua nei radiatori in ghisa e in quelli tubolari in acciaio garantisce una migliore inerzia termica del sistema, rispetto alle installazioni con i radiatori in alluminio.

Quasi tutti i termoarredatori in commercio sono in acciaio, raramente in alluminio e nulla in ghisa.

Inoltre, la potenza termica di un termoarredo viene influenzata in modo significativo dalla riflettività della finitura; le superfici lucide offrono rese termiche ridotte rispetto a modelli identici opachi. Un termoarredo cromato tende a produrre una resa termica inferiore del 15/30% circa (vedi esempio nell’immagine successiva, dove in giallo sono state evidenziate le differenti rese termiche W [∆T 50°C]: prova secondo Norma UNI EN 442, temperatura dell’acqua di mandata 75°C e temperatura di ritorno 65°C e una temperatura ambiente di 20°C; ∆T = 50°C tra ambiente e temperatura media del termoarredo).

FORMA

I termoarredi in base alla forma sono di tipo a colonne, a tubi, a lamelle o a piastra.

I termoarredi a colonne sono molto simili ai termosifoni tradizionali, con fusti di lunghezza variabile, disposti verticalmente o orizzontalmente. Le linee che caratterizzano le singole colonne possono essere curve o squadrate.

Due elementi tubolari paralleli e verticali, connessi tra loro da un numero variabile di tubi orizzontali o verticali, la cui distanza viene modulata in modo tale da riporre asciugamani e salviette (questo per i prodotti destinati al bagno o a volte anche alla cucina), è per antonomasia la forma che identifica nell’immaginario di ognuno di noi lo scaldasalviette. Le aziende, interpretando con assoluta libertà questo semplice disegno di base, propongono una varietà infinita di modelli.

Lamelle d’alluminio o d’acciaio, a vista o nascoste da un involucro esterno, collegate in batteria per formare il nucleo scaldante.

Infine, quando i termoarredi invece che essere composti da vari elementi tubolari o da colonne o da lamelle, si presentano con un solo corpo regolare che emette calore, hanno conformazione a piastra.

FUNZIONAMENTO

In base all’alimentazione, è possibile distinguere tre tipi di termoarredo: idraulico, elettrico e misto.

Il termoarredo idraulico funziona come un comune termosifone, collegato all’impianto principale dell’abitazione e regolabile con una valvola.

Il termoarredo elettrico non richiede collegamenti idraulici e funziona mediante una resistenza elettrica regolabile e produce calore attraverso circolazione all’interno dei tubi di un liquido termovettore che può essere acqua o olio. Questi modelli possono prevedere un interruttore di accensione e un termostato per la regolazione o, in alternativa, un timer che lo gestisce in automatico in base alle impostazioni. Alcuni modelli dispongono di un cronotermostato regolabile a distanza mediante app sullo smartphone.

Il termoarredo misto è una soluzione ibrida che unisce il funzionamento elettrico e idraulico. L’apparecchio può operare anche quando l’impianto di riscaldamento è spento, dando calore, con grande flessibilità. Ad esempio, puoi riscaldare la stanza, quando non è più tempo di termosifoni ma fa ancora fresco; inoltre nei bagni, grazie alla resistenza elettrica le temperature possono oscillare tra 35 e 55°C, per asciugare bene qualsiasi forma di biancheria bagnata.

Infine, dove va posizionato il termoarredo?

Come indicato inizialmente i termoarredi cedono calore per convezione naturale (si generano correnti tra zone con diversa temperatura e densità) e irraggiamento (trasferimento del calore per mezzo di onde elettromagnetiche).

Al fine di amplificare l’effetto della convezione, fermo restando che non vanno mai coperti, neanche da tendaggi, è importante posizionarli in prossimità del punto più freddo della stanza, poiché l’aria fredda stessa viene riscaldata mentre passa in prossimità del radiatore; si creano così due correnti di aria calda e fredda: quella fredda pesa di più e scende in basso e quella calda invece tende a salire.

In merito all’irraggiamento è importante scegliere una parete libera, in modo tale che non vi siano elementi voluminosi davanti.

Elementi curvi o squadrati che si slanciano in tutte le direzioni, linee semplici o accattivanti, a volte anche specchio o lavagna, in alcuni casi anche sculture, integrati con accessori, coniugano sempre design, ergonomia e alta efficienza.

In commercio esistono una varietà ampia di termoarredi tra i quali puoi scegliere. I colori e le forme dei vari prodotti sono così tante che non avrai difficoltà nel trovare quello più adatto alle tue esigenze e che si abbina meglio allo stile della tua casa.

“Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata.”

(A. Einstein)

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