A pochi chilometri da Milano, in provincia di Varese e Como, si estende un parco boschivo di quasi 5000 ettari, noto localmente come Pian Bosco e denominato Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate.
Alberi di pino silvestre e latifoglie, robinia e la rara quercia farnia si alternano a terreni agricoli ed a aree private. Scoiattoli, volpi, tassi, vari anfibi e rettili tra la fauna, seppur gli uccelli quali il Gheppio, lo Sparviero, l’Allocco, il Picchio, la Cincia, il Fringuello, il Lucherino, il Falco pecchiaiolo e l’Astore regnano incontrastati nel parco.
Ed in questa oasi naturalistica, antica zona di caccia degli Sforza e dei Visconti, nonché teatro inquisitorio alle streghe nel lontano 1520, bagnato da molti torrenti e ricco di fauna di molte specie, i nostri clienti hanno deciso di trasferirsi, passando da una condizione di appartamento condominiale nei pressi dell’aeroporto di Venegono, ad una residenza unifamiliare immersa nel parco.
Una famiglia di quattro persone, con papà iper-sportivo ed impegnato professionalmente tra Milano e la provincia bellunese, una infaticabile mamma a tempo pieno e due figlie dedite allo lo studio ed a godersi la loro “beata gioventù”.
Una tipica residenza indipendente degli anni ‘70, inserita come le altre aree private presenti all’interno di questa foresta urbana, in una distribuzione a macchia di leopardo, dove l’ampia presenza boschiva sia privata che pubblica, sterilizza l’urbanizzazione.
Gli anni ’70 sono stati segnati dal boom economico ma anche dalla speculazione edilizia e dell’uso di materiali economici. Le case unifamiliari di quegli anni generalmente si sviluppavano su tre piani, con un piano terra che comprendeva un ingresso, un salotto, una cucina separata ed un bagno; il secondo livello collegato al primo mediante una scala aperta, destinato a zona notte coi soffitti più alti e la tipica conformazione a falde, con le camere da letto, uno o due bagni ed un corridoio centrale di distribuzione. Il terzo piano, un seminterrato, adibito a garage e cantina.
Questa residenza come tutte quelle dell’intorno dispone inoltre di un grande spazio esterno, al nostro arrivo trovato allo stato brado, lasciato al libero sfogo della natura.
L’intervento di rinnovamento cui abbiamo sottoposto l’edificio è stato allo stesso tempo di riqualificazione energetica e di manutenzione straordinaria.
L’intervento di riqualificazione energetica ha permesso di passare dalla classe G (la classe peggiore, con consumo maggiore di 3,50 EPgl) alla classe A4 (la classe migliore, consumo minore o uguale a 0,40EPgl!!!), in quanto si è intervenuto con la coibentazione continua a cappotto sia in facciata sia in copertura, con serramenti a bassa dispersione, con l’eliminazione dei ponti termici, con l’eliminazione degli spifferi, con l’inserimento di un impianto di ventilazione meccanica, con il controllo dell’irraggiamento mediante schermature solari, con l’adozione di un impianto di climatizzazione invernale ed estiva elettrico, con l’integrazione elettrica attraverso un impianto fotovoltaico dotato di accumulo, con la produzione di acqua calda sanitaria mediante collettori solari, con la gestione dei consumi attraverso la Building Automation.
La manutenzione straordinaria ha conservato le murature perimetrali, i solai, le scale e qualche tramezzatura interna; mentre sono stati rifatti la parte rimanente dei tramezzi, i pavimenti, gli impianti, gli intonaci, i bagni, la cucina. La metratura complessiva è di poco superiore ai 210mq, con spazi sfruttati al massimo, su ciascun livello, grazie a soluzioni planimetriche che hanno permesso di ottenere spazi interni ben organizzati ed ampi; e che hanno consentito di correggere al meglio la confusione precedente.
Per creare le atmosfere dei diversi ambienti si è lavorato attentamente sulle finiture: i pavimenti in ceramica effetto cemento di grande formato al piano terra ed al piano seminterrato che rendono accogliente la quotidianità, e quelli effetto legno al piano primo che risaldano la zona notte; collegati da una scala rivestita con materiale dall’effetto materico neutro, resina epossidica. Mentre alle pareti le alternanze di toni, che in alcuni ambienti diventa netto contrasto, personalizzano fortemente gli spazi.
Il piano terra ospita l’ingresso che si apre sulla zona living, da dove parte la scala che porta al livello inferiore ed al livello superiore, la cucina aperta sul soggiorno, e il bagno.
L’ingresso, caratterizzato da un guardaroba ricavato nella tromba delle scale, si apre direttamente sul soggiorno, con il tavolo che individua la zona pranzo ed il divano la zona relax. L’ambiente ha un aspetto accogliente e fresco grazie alla combinazione di più colori: il grigio del pavimento ed il bianco del soffitto è accostato al grigio e al blu delle pareti.
Il soggiorno, illuminato naturalmente dalla importante superficie finestrata ed artificialmente da una lampada a sospensione e da lampade a parete disposte sul perimetro, è arredato con un lungo tavolo ed un ampio divano disposti centralmente, con una madia appoggiata perimetralmente ed il mobile sospeso con la tv a parete, fronte divano. La scelta è stata quella di lasciare in grande evidenza gli ambienti, dall’eliminazione delle pareti al parapetto della scala in vetro.
La cucina è arredata con una composizione che si sviluppa a L, ottenuta recuperando e riadattando moduli già esistenti nel precedente appartamento dei committenti. Al centro dell’ambiente c’è posto per l’isola: un semplice modello rettangolare, con sedie per pasti frugali.
Ribassamenti dei soffitti, hanno permesso di ricavare i vani tecnici per il passaggio di canalizzazioni.
Le tre rampe di scale che portano dal living al primo piano, integrano una soluzione per contenere: due ante a battente che offrono uno spazio guardaroba all’ingresso.
Gli ambienti di servizio sono quattro: uno al piano terra senza doccia, due al piano primo ed uno al piano interrato, dove trova posto lo spazio lavanderia. Grazie ad uno studiato gioco di contrasti, la profondità di questi ambienti è stata moltiplicata; a sottolinearlo contribuisce nei bagni della zona notte l’inserimento di piastrelle esagonali.
Al primo piano all’arrivo della scala, un disimpegno distribuisce i due bagni, la camera matrimoniale e le due camere singole. Al centro del disimpegno, con soffitto altissimo inclinato, un grande lucernario che permette la regolazione della luminosità sino al piano terra e la climatizzazione naturale (tipo malqaf egiziani o bagdir iraniani).
L’ambiente più grande, la camera matrimoniale, è delimitato da uno spazio annesso con la funzione di cabina-armadio.
Le pareti sono state tinteggiate sui toni di grigio e per il pavimento si è scelto un effetto legno grigio-tortora.
Nei bagni, a pavimento grandi piastrelle in gres porcellanato e a rivestimento, le diverse zone sono individuate da rivestimenti differenti. Sanitari a filo parete, mobili lavabo sospesi, termoarredi elettrici, piatti doccia a ridotto spessore prefiniti, rubinetterie cromate.
Al piano interrato sono state ricavate quattro aree funzionali: la grande taverna col camino, il bagno/lavanderia, la sala fitness ed il locale tecnico.
Nell’area esterna, un paziente ed intenso “tour de force” di bonifica che ha fatto sudare “sette camicie” ai proprietari, coadiuvati da noi per la realizzazione delle dorsali impiantistiche, dei percorsi pedonali e carrabili, dei muri di sostegno, dell’illuminazione nonché della pavimentazione, e da agricoltori locali per lo smaltimento dei residui da potatura, ha permesso di trasformare una boscaglia, in uno straordinario parco/giardino.
Alla fine, un intervento di riqualificazione impegnativo, dove abbiamo progettato qualcosa insieme ai committenti, qualcosa che non è il nostro progetto di architetti o di qualcun altro, ma una sintesi di contributi che ognuno di noi ha dato al tutto.
Il progetto è quindi nato dall’ascoltare,
dall’ascolto sono nate le giuste domande,
col dialogo il progetto si è sviluppato,
e tutto questo è stato tradotto,
per essere in grado di soddisfare i
bisogni della committenza
Ristrutturare Casa Chiavi in Mano Senza Pensieri All Inclusive
cristina ruggieri lavorgna & gianfranco scatigna architetti