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SALVA-CASA o RIGENERAZIONE: spunta una MINI SANATORIA?

05/04/2024

Il Ministero delle Infrastrutture (Mit) annuncia una sanatoria per le piccole trasgressioni che ingolfano le scrivanie degli uffici comunali ed interessa, secondo l’Ordine degli Ingegneri, 8 case su 10.

Sembra parta da qui la futura riforma della legge urbanistica del 1942, del testo unico dell’edilizia risalante al 2001, del piano nazionale casa a sostegno dell’affitto e il rilancio dell’edilizia residenziale pubblica.

Semplice intervento normativo che regolarizza le difformità all’interno delle abitazioni o ennesimo condono edilizio che premia chi ha agito fuori dalla legge?

Muri interni con una collocazione differente, tramezzi per dividere stanze o demolizioni per unire spazi, finestre che non compaiono sui permessi edilizi e sulle planimetrie catastali, piccole porzioni di casa o lievi modifiche non presenti nei documenti depositati in Comune e presso il Catasto.

Il provvedimento che verrà attuato a detta del Mit, tra maggio e giugno 2024, riguarderà esclusivamente le irregolarità all’interno delle abitazioni.

Vediamo insieme nel dettaglio, su cosa interverrà la norma:

Le Tolleranze

Ad oggi la normativa stabilisce che le variazioni difformi dal titolo edilizio, contenute entro il 2% (comma 2 ter, art. 34, D.P.R. 6 giugno 2001, n°380), sono da considerarsi legittime.

Questo valore ha senso per costruzioni recenti; per immobili più vecchi, con realtà costruttive più labili, il valore è eccessivamente restrittivo. L’ipotesi è innalzare questo tetto almeno fino al 5%, per immobili costruiti prima del 1985.

La Doppia Conformità

Sanare elementi edilizi costruiti senza permessi o in difformità agli stessi, ad oggi è possibile attraverso lo strumento dell’accertamento di conformità (art. 36, D.P.R. 6 giugno 2001, n°380), se l’opera eseguita risulta conforme alla disciplina urbanistica e edilizia vigente sia al momento della realizzazione della stessa, sia al momento della presentazione della domanda.

Il doppio requisito o doppia conformità, crea un ostacolo notevole e blocca migliaia di pratiche: la conformità solo in uno dei due momenti, è l’ipotesi al vaglio del Mit.

Lo Stato Legittimo

Lo stato legittimo dell’immobile o dell’unità immobiliare è quello stabilito dal titolo abilitativo che ne ha previsto la costruzione o che ne ha legittimato la stessa e da quello che ha disciplinato l’ultimo intervento edilizio che ha interessato l’intero immobile o unità immobiliare, integrati con gli eventuali titoli successivi che hanno abilitato interventi parziali (comma 1 bis, art. 9, D.P.R. 6 giugno 2001, n°380).

Per le case realizzate prima del 1967, quando non erano previsti i titoli edilizi, ma si vagliano anche altri periodi temporali, lo stato di fatto (il costruito oggi), col limite di non andare a condonare situazioni di abuso, potrebbe coincidere con lo stato legittimo. Sanando così tutte le piccole irregolarità.

Il Costo

La sanatoria attualmente vigente è già subordinata al pagamento (comma 2, art. 36, D.P.R. 6 giugno 2001, n°380) di una oblazione calcolata proporzionalmente alla difformità.

L’idea al vaglio del Mit è di far pagare la difformità, quanto più si distanzia dalle regole di conformità edilizia.

Diventerebbe possibile regolarizzare il caso frequentissimo di chi compra o eredita casa sulla base di una planimetria che non corrisponde allo stato effettivo della distribuzione degli spazi interni.

Si eviterebbe anche di annullare il beneficio delle agevolazioni fiscali (Bonus Ristrutturazioni 50%, Bonus Mobili 50%, Ecobonus 50/65%, etc…) previsto dalle norme vigenti, per la presenza di opere abusive realizzate in assenza di titolo abilitativo o in contrasto con lo stesso (art. 49, D.P.R. 6 giugno 2001, n°380).

(Don Rosa, fumettista)

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